Lineamenti per lo sviluppo strategico di Casale e del suo Monferrato

Angelo Migliettadi Angelo Miglietta


Parlare dello sviluppo del nostro territorio con riferimento alla figura di Paolo Ferraris è particolarmente stimolante. Infatti la riconoscibilità esterna della sua azio­ne è stata certamente, anche se non esclusivamente, collegata con una eccezionale e straordinaria capacità di realizzare innovando.
Alla base dell’azione di governo del territorio è l’individuazione della centralità del­l’uomo come soggetto e beneficiario: in nessun modo egli è dunque oggetto dell’a­zione di governo ma è soggetto che deve essere messo in condizione di coprodurre tale azione. La immediata conseguenza di tale approccio è la condivisione e la com­partecipazione al processo, che passa così da una visione verticistica e fondata sul pensiero delle elite (in un modello quasi oligarchico) a una visione che parte dal basso. Approccio certamente più faticoso, che non consente scorciatoie, ma che garantisce la solidità dei percorsi condivisi.
Se l’insieme delle persone è la determinante dell’azione di governo democratico, ecco che allora la forza di tale azione non può che emergere dalla loro organizzazione in un sistema: da un approccio fondato sulla struttura (il valore dei singoli, le disponi­bilità finanziarie, le risorse materiali e immateriali, le competenze) a uno da cui pro­mana la capacità di produrre valore (in senso lato, non solo economico) lavorando insieme.
La forza dell’uomo di governo è dunque quella di favorire la nascita del sistema dalla struttura, la generazione delle risorse relazionali,di fiducia e competenza che consen­tono la straordinaria, per ricchezza, esperienza delle relazioni sistemiche.
La nostra visione del territorio e del governo, che con le opere Paolo ci ha voluto tra­smettere, si fonda dunque su queste convinzioni: centralità dell’uomo che è sogget­to di governo, necessità di creare relazione di tipo sistemico e complesso fra le per­sone, integrazione delle specificità individuali con le ricchezze del territorio e del­l’ambiente.
Il secolo si è chiuso con la realizzazione di grandi progetti, la cui valenza sarà chiara solo in futuro: l’avvio della bonifica dell’Eternit e la lotta alle zanzare, la presenza del­l’università in Città e il grande progetto informatico di Imagine, la realizzazione del grande progetto turistico per Casale e il Monferrato con la nascita di Mondo, che ha portato una integrazione del profilo industriale, - tradizionale punto di forza di Casale - con quello dei servizi, ricco di nuove prospettive anche socio-culturali. Oggi Casale e il Monferrato sono completamente diversi da solo 5 anni fa: chi avrebbe mai detto che il turismo sarebbe diventato così importante? In città crescono gli alberghi e aumentano le stanze, la gente viene non per abbuffarsi nei ristoranti, ma piuttosto per scoprire l’esaltazione della qualità del cibo inteso come momento di cultura e sto­ria dell’uomo e delle sue interazioni con il territorio. Se il piano del governo efficace vedrà seguire quello della gestione parimenti efficiente, saremo piacevolmente sor­presi dalla Casale di dopodomani. La forza di queste attuazioni e realizzazioni ci deve accompagnare nelle nuove linee di governo. Che se mantengono il fondamento del riconoscimento della centralità dell’uomo, si devono preparare ad affrontare cambiate esigenze ambientali e un diverso profilo del problema economico e sociale.
In primo luogo occorre creare alleanze forti, con soggetti nuovi, per costruire nuove forze per il territorio. Al riguardo la crescita con la città ed il territorio di Vercelli, è un percorso naturale e foriero di benefici simbiotici. Il legame non può tuttavia nascere come mero momento di polemica politica o di progetto di potere, teso a divi­dere piccole fette di potere. Il progetto è per costruire insieme nuova ricchezza (sem­pre in senso non solo economico, ma soprattutto umano di copia) che solo allora potrà essere condivisa. I trasporti veloci e frequenti con la navetta (progetto già lan­ciato negli ultimi 5 anni), la condivisione delle strutture universitarie e di scuola media superiore, pubbliche (camera di commercio, tribunale, commissioni tributa­rie, prefettura e questura, provincia) e private per la collettività (unione industriale, ordini professionali, AMC e Atena), l’integrazione di tutti i servizi (in primo luogo turismo e ospitalità alberghiera e commercio di qualità) sono occasioni di crescita di un vero polo forte, con una individuazione specifica e una propria identità per il Piemonte orientale ma pure per la Lomellina, terra nostra strappata da una divisio­ne regionale non rispettosa del sentire delle persone. Guardando Casale e Vercelli, i loro territori, la storia della loro civiltà (anche attraverso l’affascinante percorso della storia della Chiesa), non si vede come la loro integrazione non possa che essere causa di affermazione delle specificità di entrambe, e al contempo generatore di nuove ­risorse e valenze singolarmente non immaginabili.
E ben si vede come entrambe le realtà siano troncate alloro confine orientale rispet­to alla Lomellina, essa stessa peraltro ancora vocata, nonostante siano passati 150 anni, al rapporto con i nostri territori.
Per realizzare questi interventi non basta, evidentemente, il livello locale: il recente no della Regione Piemonte al centro commerciale naturale e al Piccaroli gettano ombre di timori su un territorio a rischio ambientale come il nostro. Perciò il pro­getto richiede la compresenza a livello provinciale, ma ancor di più regionale, per poter continuare a crescere e a progredire.