Intervento nella seduta del 12 giugno 1995
Ci batteremo perché diventi forte l’iniziativa di promozione del regionalismo: senza la responsabilità delle autonomie locali, il Paese non potrà essere governato meglio.
È importante che il Governo annunci, in questi giorni, i primi seppur timidi tentativi di federalismo fiscale: devono essere incoraggiati, sperimentati ed ampliati, così come si deve riprendere l’eccellente lavoro svolto dalla Bicamerale per completare il riparto delle competenze funzionali dallo Stato alle Regioni. Dalla nostra assemblea deve venire la spinta affinché nei consessi regionali, tra le forze politiche e nell’opinione pubblica avanzi l’esigenza di questo nuovo auto governo locale.
Mentre cammina questa rivendicazione nei confronti dei poteri centrali, occorre evitare una sorta di neo-centralismo regionale che alligna nei nostri Assessorati e tra noi stessi. Non ci sarà un disegno costituzionale perfetto e non trionferà finalmente la responsabilità di ciascuno e la ricerca del più razionale ed efficiente disegno di governo se non verranno concretizzate le deleghe delle funzioni amministrative dalla Regione agli Enti locali, secondo quanto previsto anche dalla legge n. 142.
(…) La liberazione della Regione dal peso diretto di gestione di minute competenze può ridare alla stessa il grande ruolo di programmazione e di indirizzo che le è costituzionalmente assegnato. Su questa strada nell’ultimo periodo il Piemonte si è spinto parecchio: il Piano territoriale, il Programma regionale di sviluppo, lo Schema del Piano dei trasporti sono gli esempi più evidenti di una strategia che, se incoraggiata, potrà ridare spinta, alla nuova Regione.
È importante che il Governo annunci, in questi giorni, i primi seppur timidi tentativi di federalismo fiscale: devono essere incoraggiati, sperimentati ed ampliati, così come si deve riprendere l’eccellente lavoro svolto dalla Bicamerale per completare il riparto delle competenze funzionali dallo Stato alle Regioni. Dalla nostra assemblea deve venire la spinta affinché nei consessi regionali, tra le forze politiche e nell’opinione pubblica avanzi l’esigenza di questo nuovo auto governo locale.
Mentre cammina questa rivendicazione nei confronti dei poteri centrali, occorre evitare una sorta di neo-centralismo regionale che alligna nei nostri Assessorati e tra noi stessi. Non ci sarà un disegno costituzionale perfetto e non trionferà finalmente la responsabilità di ciascuno e la ricerca del più razionale ed efficiente disegno di governo se non verranno concretizzate le deleghe delle funzioni amministrative dalla Regione agli Enti locali, secondo quanto previsto anche dalla legge n. 142.
(…) La liberazione della Regione dal peso diretto di gestione di minute competenze può ridare alla stessa il grande ruolo di programmazione e di indirizzo che le è costituzionalmente assegnato. Su questa strada nell’ultimo periodo il Piemonte si è spinto parecchio: il Piano territoriale, il Programma regionale di sviluppo, lo Schema del Piano dei trasporti sono gli esempi più evidenti di una strategia che, se incoraggiata, potrà ridare spinta, alla nuova Regione.