Intervento nella seduta del 16 giugno 1992
Ho firmato alcuni mesi fa la presentazione dell’ordine del giorno che si sta discutendo, nella convinzione che fosse un errore privare Valenza e la sua piccola USSL di un servizio efficiente, garantito da notevole professionalità e gradito all’utenza. Ero ancor più convinto che la chiusura dei reparti di Ostetricia e Ginecologia costituisse l’anticamera della chiusura dell’Ospedale che rimane, a mio avviso, una struttura civile essenziale per garantire a Valenza le caratteristiche di piccolo-medio centro urbano.
(…) Gli impegni dell’Assessore e della Giunta, qui oggi ribaditi, prevedono una significativa ristrutturazione con l’introduzione di reparti di riabilitazione fisica e di lungodegenza, con l’istituzione del servizio di Day Hospital per Chirurgia, Medicina e Ostetricia, Ginecologia. Si tratta di una cospicua rivitalizzazione della struttura ospedaliera valenzana, che la sottrae ai rischi prima accennati e che la riconsegna agli utenti con nuovi e più estesi servizi.
(…) Gli impegni dell’Assessore e della Giunta, qui oggi ribaditi, prevedono una significativa ristrutturazione con l’introduzione di reparti di riabilitazione fisica e di lungodegenza, con l’istituzione del servizio di Day Hospital per Chirurgia, Medicina e Ostetricia, Ginecologia. Si tratta di una cospicua rivitalizzazione della struttura ospedaliera valenzana, che la sottrae ai rischi prima accennati e che la riconsegna agli utenti con nuovi e più estesi servizi.
(…) Ritengo ancora necessario sottoporre all’Assessore l’opportunità, sulla quale chiedo impegni precisi, che nella ristrutturazione funzionale dell’Ospedale non si scenda al di sotto dei 130 posti letto, che paiono la dimensione congrua per Valenza.